Inizialmente il terreno era a coltura mista, c’era mandorleto, uliveto e aranceto. Poi col tempo mio padre, che era appassionato di olio (se ne è occupato fino ai 90 anni), ha trasformato quasi tutto in uliveto. Io ho completato quel percorso.
Quali cultivar hai?
Il 95% di tonda iblea e il rimanente 5% di altre cultivar. Ma pian piano sto innestando le altre piante e vorrei riuscire a fare esclusivamente tonda iblea, salvo gli impollinatori.
Qualche pianta è piuttosto vetusta …
Ci sono 350 piante più che centenarie, i cosiddetti olivi saraceni, più un certo numero di piante che hanno intorno ai 30 – 40 anni, che piantò mio padre, e delle piante giovani.
A che altezza è il terreno ?
350 metri.
Questa altezza riesce a proteggerti dagli attacchi della mosca olearia
E’ tutto cambiato negli ultimi due anni, prima eravamo più tranquilli. L’anno scorso c’è stato un attacco violento di mosca olearia. Io utilizzo sistemi di protezione biologica, intervengo con antiparassitari solo in situazioni estreme. L’anno scorso sono riuscito ad avere un olio con un’acidità di 0.20 malgrado ci fosse un attacco di mosche spaventoso.
Quanti tipi di olio produci?
Due: un olio DOP, la “Casa di Lucia“, e un extravergine. Finora con le sole olive del mio uliveto.
Pensi di utilizzare anche olive di altri uliveti?
Sto pensando di affittare un uliveto in una zona che dia dell’olio di qualità eccezionale.
Stessa zona e stessa cultivar ?
Si, in particolare nella sottozona Gulfi, che è piuttosto ristretta e ha una produzione relativamente scarsa. In questa sottozona ci sono dei punti in cui l’olio raggiunge l’eccellenza.
Questo perché ?
Per varie ragioni, per il microclima, per la composizione del terreno. All’interno dello stesso mio uliveto ci sono due zone, una che è tufacea e argillosa e lì viene l’olio migliore e una che è un terreno normale e da lì traggo l’extravergine.
Una ricerca attenta del terreno ideale.
Si perché per esperienza personale so che ci sono delle aree qui nel Chiaramontano che per la composizione del terreno, per il microclima, per l’esposizione danno un olio molto fruttato e quindi un olio che esprime a pieno la tipicità di questa terra, il fruttato intenso di pomodoro.
Normalmente in che periodo raccogli?
Raccolgo di solito precocemente a partire da metà ottobre, poi dipende anche dalle annate. La tonda iblea ha una biennalità piuttosto spiccata, negli anni di minor carica bisogna anticipare la raccolta perché gli ulivi meno carichi maturano prima.
La raccolta anticipata accentua la tipicità del prodotto
Esatto esatto. Sicuramente riduce la resa, però siccome io sto giocando soltanto sulla tipicità e sulla qualità, me ne faccio una ragione.
La raccolta è manuale?
Raccogliamo dalla mattina alle 7 fino anche alle 4 del pomeriggio rigorosamente a mano. Il tutto viene molito alle 5 di pomeriggio e immediatamente messo sotto al torchio.
Molite direttamente oppure vi appoggiate a un frantoio esterno?
Mi avvalgo di un frantoio di fiducia. Se non c’è la collaborazione del frantoiano non c’è nulla da fare. Io sono convinto che il frantoio faccia il 50-60% della qualità. E’ importante che si adottino delle tecniche per mantenere i polifenoli al massimo. Ad esempio, da quest’anno hanno attivato una linea integrata per lavorare senz’acqua. Questo dovrebbe preservare ancora di più i polifenoli e il fruttato dell’olio.
Che rese hai con questa cultivar?
La tonda iblea rende poco relativamente alle altre olive. Diciamo che in annate particolarmente favorevoli , arrivo al massimo a una resa del 13-14 %, anche perché la mia è un’azienda irrigua.
In un’annata di grossa carica con olive non irrigate posso arrivare al 17%, ma in casi davvero straordinari. Poi ci sono delle annate, come quella di due anni fa, con delle rese del 7%. Una produzione media di 20/30 quintali di olio.
Come nasce il nome Casa di Lucia per il tuo olio più pregiato?
Mio padre aveva 11 fratelli e mia nonna si chiamava Lucia, per questo nella mia famiglia la maggior parte delle donne si chiama Lucia. Mia figlia l’ho chiamata Lucia. Da qui il nome di questo olio.
Un sogno nel cassetto?
Sì, ho comprato un pezzetto di terra confinante col mio, c’è una casa, una vecchia casa contadina, l’ho già in parte restaurata, e penso di finire il restauro ricavando dei mini appartamenti per fare una piccola accoglienza, praticamente in mezzo all’uliveto, per ospitare chi fa turismo rurale.
Azienda Agricola Dott. Sergio Gafà
Sede legale: Frazione Vaniullo 11, Varzo(VB)
Tel/Fax:0324.73003
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