Viaggio in un territorio e tra la gente del vino
Il Sagrantino sembra affermare in ogni dove la sua unicità: unico il suo rapporto indissolubile con il territorio che lo ospita chissà da quando, forse da sempre; unico per il suo frutto che è di una ricchezza straordinaria superiore a qualsiasi altro conosciuto, e lo è nelle componenti nobili, quelle che danno carattere e struttura al vino; unico perché a seguito delle ricerche effettuate sulla mappatura del Dna del Sagrantino non è stata trovata alcuna somiglianza parentale con altri vitigni.
Una unicità che è anche complessità. Nel percorso fra le cantine emerge lo sforzo di capire e affrontare questo vitigno sconosciuto ed esuberante in vigna e in cantina. Allo studio oggi la selezione clonale, il sistema di allevamento, la densità di impianto, tutto quanto possa consentire alla pianta di esprimere al massimo le proprie enormi potenzialità; accanto i processi di vinificazione, la maturazione polifenolica, le tecniche di cantina per rendere questo vino sempre più elegante e nobile. Due vie apparentemente separate che quando troveranno la loro conclusione completeranno la conoscenza dell’intero processo di produzione del Sagrantino, rendendo questo vino, già grande, grandissimo.