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Agostino Sommariva

 

Una azienda agricola, un olio straordinario, una vita in campagna, ma lo sguardo e il cuore non hanno mai abbandonato il mare, che è lì, con i suoi profumi, la sua incomparabile bellezza. I due fratelli Gianni e Agostino Sommariva sono stati olimpionici di vela e Agostino lo ricorda con comprensibile orgoglio. Ma non di meno traspare l’orgoglio per la sua azienda e i suoi prodotti.

 

Agostino quanto nasce il vostro frantoio?

 

Prima del frantoio è nata l’azienda agricola. Ai primi del Novecento mio nonno, che si chiamava Giobatta Sommariva, era venuto da Genova, in quanto a Genova con l’avanzare dell’industria aveva perso le terre. Lui e altri come lui, si erano spostati verso il ponente della Liguria in questo caso nella piana di Albenga. A quell’epoca questa piana non era fertile era molto paludosa. Questi genovesi, i Sommariva, i Parodi, gli Ottonelli tutti cognomi che ora si trovano ad Albenga, hanno bonificato e hanno cominciato a coltivare. Hanno cominciato con il basilico genovese, ma anche i carciofi, le carote, l’olivo, che c’era già, e la vigna.

 

Il frantoio è quindi molto più recente

 

Mio papà Domenico lo ha rilevato nel 1950 da uno zio un frantoio preesistente vecchio di almeno due secoli, abbiamo dei documenti del 1750 che ne attestano l’esistenza. E’ collocato proprio nel centro storico delle mura medievali di Albenga. Le attività di azienda agricola e del frantoio sono state unite.

 

Voi avevate già uliveti vostri

 

Sì però ci appoggiavamo a frantoi esterni, in questo modo abbiamo ricondotto tutto in azienda. Il marchio della ditta è diventato Antico Frantoio Sommariva, e abbiamo cominciato a lavorare direttamente le olive.

 

Curavate anche la commercializzazione

 

Una volta l’olio non veniva venduto a famiglie, al dettaglio come ora, ma veniva ceduto a Imperia al mercato all’ingrosso dove le grandi aziende imbottigliavano e commercializzavano. Però il guadagno di mio padre era nullo. Negli anni Sessanta è cominciato un pò di turismo anche nella nostra zona e allora lui ha pensato di cominciare ad imbottigliare e a portare presso gli amici che avevano campeggi o locande qualche bottiglia del suo olio, con l’accordo che se a fine stagione le bottiglie non fossero state vendute, le avrebbe riprese. E’ da lì che è cominciata l’avventura della nostra azienda oltre che come produttrice di olio anche come imbottigliatrice.

 

Avete completato la filiera

 

Sì, poi siamo entrati io mio fratello Gianni e mia sorella Mina in azienda. Più tardi nel 1976 mio padre è stato uno dei primi a trasformare l’azienda agricola convenzionale ad azienda agricola biologica, è stato proprio un pioniere insieme al prof. Garofalo e la signora Capualdi che sono stati i fondatori della agricoltura biologica in Italia.

 

Concludiamo l’argomento olio

 

Sì noi tre anni fa abbiamo messo un impianto moderno che lavora il denocciolato tutto sotto azoto, a due fasi, non viene aggiunta acqua nel processo di lavorazione, un impianto all’avanguardia siamo stati i primi in Italia e abbiamo fatto da battistrada con questa nuova metodologia. Siamo molto contenti.

 

Voi lavorate solo le vostre olive  molite anche le olive di terzi.

 

Ora non più, fino a tre anni fa facevamo anche qualcosa per conto terzi. Ora vengono molite solo le nostre olive e poi compriamo delle olive da contadini conferenti della zona con i quali abbiamo un rapporto pluriennale.

 

Oltre alla taggiasca quale cultivar avete nel vostro uliveto

 

Nella nostra azienda abbiamo circa un 6 per cento di colombara, un oliva molto simile alla frantoiana come forma, è una oliva che ha una buona resa, ma un olio meno fine della taggiasca. Lo usiamo miscelato con quello della taggiasca. Abbiamo anche delle merline o pignole che sono olive molto piccole e un pò di frantoiana. Con queste facciamo un blend che per il 75 per cento è taggiasca e il resto è l’olio prodotto da questi ultimi cultivar. Questo è il nostro Olio extravergine d’oliva “Nuovo Mosto”. Poi facciamo un “monocultivar taggiasca” anche se il sapore deciso di questo olio lo rendono meno apprezzato dalla clientela rispetto al Nuovo Mosto.

 

E il vostro biologico?

 

Il biologico viene fatto con la stessa miscela del Nuovo Mosto, soltanto che utilizziamo le olive della nostra azienda che è certificata bio. Rispetto a quello convenzionale, questo olio rimane un pochino più amaro perchè le olive vengono raccolte un pochino più verdi.

 

Quando nasce l’idea di fare dei prodotti che utilizzano l’olio, ma anche tante delle cose che da voi vengono prodotte

 

Nasce da mio padre Domenico e da mia madre Bugi, che è il soprannome con il quale veniva chiamata, fra il 1975 e 1980.  Mi ricordo che la prima crema di olive veniva fatta nella cucina di casa denocciolando le olive a mano, c’era una signora sarda, Filomena, che ha lavorato con noi 40 anni ed è stata la nostra fortuna, molto brava a fare questi prodotti. L’altro nostro prodotto storico è il Caviale del Cinta che è una crema di olive taggiasche con l’aggiunta di acciughe, capperi, olio e erbe aromatiche. Il nome deriva dal fatto che a Albenga abbiamo il fiume Cinta e quindi con una leggera forzatura e immaginazione abbiamo dato questo nome.

 

Avete diversificato molto queste preparazioni

 

Dopo l’olio, il nostro secondo prodotto di punta sono le olive taggiasche in salamoia e come terzo prodotto direi il pesto alla genovese.

 

Nel quale utilizzate il vostro basilico

 

Abbiamo circa 4000 mq di serre a basilico.

 

Poi ci sono le acciughe

 

Sì, prepariamo una pasta di acciughe molto particolare. Sono acciughe del viareggino.

 

L'intera attività la seguite tutta in famiglia?

 

Sì, con l’aiuto di una quindicina di dipendenti

 

Voi fate anche del vino

 

Noi abbiamo il Pigato e il Rossese e poco Vermentino. Tutti prodotti dell’azienda.

AZ. AGRICOLA SOMMARIVA
Reg. Signola, 2 - Albenga (SV)
Tel. 0182 559222
www.oliosommariva.it
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