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Harald Schwarz

 

L’ambiente è favorevole a una chiacchierata rilassata, un infinito parco ricchissimo di alberi e di cespugli che riempiono l’aria del sottile profumo della terra umida e quello più intenso dei fiori, in una piccola radura davanti alla casa patronale dove siamo ospiti diventa naturale cominciare a parlare della propria storia, soprattutto quando questa nasconde dei risvolti inconsueti.

Harald Schwarz abbozza un sorriso e in una frase sintetizza la propria avventura di vita: “Sono di origine altoatesina e prima di andare a Montalcino non avevo nulla a che fare col vino, ne capivo davvero poco. Facevo il pilota automobilistico professionista, ho avuto un incidente e non potevo più proseguire e a quel punto mi sono interessato a cercare un altro tipo di lavoro e per caso mi è capitata l’occasione di comprare quella che oggi è la mia azienda. E’ successo nel 1978

 

Un cambiamento importante …

 

Volevo cambiare completamente vita, staccare; prima la mia vita era molto frenetica . Mi ha sempre affascinato l’idea di poter organizzare la vita a piacer mio senza essere vincolato dai tempi fissati da altri.  E poi ritenevo fondamentale la possibilità di fare un prodotto dall’inizio alla fine  e poi venderlo solo a chi volevo io.

 

Cioè faccio il mio prodotto dall’inizio alla fine e decido anche a chi darlo?

 

Si si, è esatto, ma anche qui ovviamente ci sono dei compromessi da fare; io vivo di questo e non ho altri introiti.

 

Dove si colloca l’azienda?

 

Dalla parte di Castelnuovo, esattamente sopra S. Antimo. Dalla chiesa si vede proprio la nostra vigna. Io lo ritengo uno dei posti più belli di Montalcino.

 

Quant’è grande la proprietà ?

 

La proprietà è di 52 ettari di cui  16 ettari di vigna a Sangiovese grosso per il Brunello, 3 ettari di ulivi e il resto boschivo. Con questi 16 ettari facciamo circa 70.000  bottiglie l’anno.
Il numero di bottiglie di Brunello e di Rosso di Montalcino varia a seconda dell’anno, della qualità dell’uva. Negli anni veramente buoni, come il ’90, il ’97 e il ‘99 e anche il 2001 e il  2004, facciamo il Riserva.

 

In cosa si differenzia la lavorazione del Riserva in cantina?

 

Il Brunello Riserva lo teniamo 3 anni in tonneau, 6 mesi in più del Brunello “normale”.

 

Per il Riserva fate una selezione delle uve?

 

Normalmente facciamo una selezione delle uve. Per il Riserva facciamo invece una selezione di tonneau. Sai benissimo che il legno non è neutro dei confronti del vino. Se metti 100 quintali in due tonneau diversi, alla fine dei due anni e ½  il risultato è che hai due vini diversi.  Noi per la riserva selezioniamo i tonneau  migliori.

 

E per il Rosso?

 

La scelta la facciamo proprio sul campo, sempre direttamente in vigna, passiamo prima a cogliere l’uva per il Brunello, poi il resto per il Rosso.

 

E nelle annate migliori?.

 

Nelle annate migliori non è necessaria questa cosa; noi  facciamo circa  30 quintali per ettaro per cui già questa è una scelta …

 

Segui direttamente la vigna?

 

Dall’inizio ho fatto sempre tutto io, nel senso di lavorare la terra , di andare col trattore perché da noi in Alto Adige si usa così.

 

Non c’era qualche esperienza in casa, in famiglia in campo vitivinicolo?

 

No, non c’era niente, io stesso ho imparato lavorando; avevo l’enologo  per il vino ma in vigna ho fatto da solo anche perché allora avevo il pallino di fare una coltivazione biologica o quasi.

 

Il tuo è un vino biologico?

 

Sì, non c’è scritto da nessuna parte però lo è.

 

Hai una particolare attenzione in vigna

 

Sì, i fitofarmaci sono ridotti al minimo, ovviamente quelli ammessi; nelle annate normali viene usato solo zolfo in polvere e basta.  Ci sono però delle circostanze, quando piove a lungo e non posso entrare col trattore nel terreno allora lì uso per una volta anche dei prodotti sistemici,  ma è davvero un fatto eccezionale.

 

Come mai hai deciso di non etichettarlo biologico?

 

Il nostro vino diciamo che è di natura biologica, ma non dichiarata,  perché non voglio finire nella categoria dei prodotti biologici .Voglio vendere il mio vino perché il mio vino è buono, non perché c’è un’etichetta di un genere. La gente che beve il vino deve prima essere convinta che il vino è buono.

 

Questa attenzione al biologico c’è anche in cantina ?

 

Sì, se analizzi il nostro vino è sempre sotto il  50.

 

Usi lieviti naturali o quelli selezionati ?

 

Solo naturali, anche se qualche volta abbiamo usato i selezionati nelle annate un po’ difficili.

 

Hai dato un  nome a questi vini ?

 

Portano solo quello dell’azienda: La Magia.

 

Ma un tocco di particolare distinzione l’hai data nell’etichetta ….

 

Questa cosa dell’etichetta è curiosa, l’ha fatta mio figlio Fabian quando aveva 4 anni, ha fatto il quadro della vigna come lui la vedeva , era un acquarello, e da lì noi abbiamo tratto l’etichetta. A me personalmente piace molto.

 

Sei particolarmente sensibile alle etichette …

 

Sì, infatti, ogni anno facciamo 2.000 bottiglie con l’etichetta disegnata da un pittore.

 

Bottiglie da collezione

 

Si  tipo da collezione, si. Sono sempre pittori che conosco  personalmente .A loro piace il nostro vino ed esprimono le loro sensazioni nel dipinto di un quadro, da quel quadro viene tratta l’etichetta.

 

Li indirizzi in qualche modo

 

Assolutamente no, sono liberi di fare ciò che vogliono, lo ritengo giusto. Alle volte è anche successo che il quadro non mi piaccia, ma le etichette le abbiamo fatte lo stesso.

 


Azienda Agricola La Magia
Loc. La Magia – Montalcino (SI)
Tel. 0577 835667
www.fattorialamagia.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

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