Miriam partiamo dalla storia dell’azienda
L’azienda è ha conduzione familiare, è stata fondata nel 1973 da un primo proprietario ed acquistata da mio padre Giulio nel 1989. Abbiamo cominciato con una proprietà di 12 ettari, poi negli anni con l’acquisto di piccole parcelle è aumentata fino ad un totale di 34 ettari tutti a vigneto nel comune di Montepulciano.
Mio padre, appena presa l’azienda, si è subito concentrato nella ristrutturazione del vigneto. Ha avviato una attività di espianto e di manutenzione degli impianti esistenti facendo un’opera di rinfoltimento con dei cloni ritenuti omogenei a quelli esistenti. Operazione non facile. C’è una parte della proprietà che è rimasta quella originaria, circa 10 ettari di vigneto con una età di circa 30 anni. Tutto il resto è stato impiantato man mano da mio padre, comunque solo con Sangiovese e altri vitigni autoctoni.
E in cantina?
Noi siamo una azienda piccola e quindi non ci siamo potuti permettere di fare un grande investimento, stravolgere la cantina esistente e applicare e costruire tecnologie particolarmente impegnative.
Qual è la vostra produzione
La produzione attuale è di 120 mila bottiglie, non siamo ancora a produzione piena, arriveremo a 150 mila bottiglie nell’arco dei prossimi tre anni quando andranno a regime gli ultimi 7 ettari. Non andremo oltre. I nostri vigneti sono impiantati per la produzione di Rosso di Montepulciano, Vino Nobile di Montepulciano e Chianti Colli Senesi però è ovvio che le prime due tipologie prendono la parte principale della produzione. Abbiamo il Prugnolo gentile che rappresenta l’80 per cento del vigneto, abbiamo Canaiolo, Mammolo e un pò di uve di varietà internazionali, che però usiamo solo per i nostri vini a denominazione geografica tipica: merlot, cabernet sauvignon, pinot nero. Queste ultime rappresentano in totale 8000 bottiglie.
Siete fortemente concentrati su vini del territorio
L’obiettivo dell’azienda è di concentrarsi su vini a denominazione tipica con l’utilizzo di vitigni tradizionali. Anche se il disciplinare prevede dal 1999 nel Rosso di Montepulciano e nel Nobile l’introduzione di vitigni internazionali. Però noi siamo rimasti nella nostra linea e continuiamo ad utilizzare Sangiovese con una piccola presenza di Canaiolo.
Nella vostra storia, anche se breve, ci sono state scelte importanti
Un momento molto importante per la nostra azienda è stato l’arrivo di una consulenza straniera. Abbiamo iniziato a collaborare con il prof. Yves Glories ex preside della facoltà di enologia di Bordeaux dal 1996.
In cosa consiste questa collaborazione
Stiamo cercando di migliorare e di approfondire alcuni aspetti della nostra produzione. La cosa più importante per noi è che il prof. Glories è stato il precursore della maturità fenolica, è lui che ha creato questo metodo agli inizi degli anni ottanta e il metodo ha preso il suo nome. Fino alla metà degli anni novanta questo metodo veniva applicato al Merlot, al Cabernet Sauvignon, al Cabernet Franc. Il taglio bordolese. In Italia è arrivato con le nostre sperimentazione. Il prof. Glories cercava dei vitigni nuovi sui quali applicare il suo metodo ed ha iniziato proprio con noi e con altre due aziende di Montalcino, con le quali condividiamo altri consulenti e collaboratori.
Cosa comporta per voi l’applicazione di questo metodo
Innanzitutto si è rafforzata, se ce ne fosse stato bisogno, la nostra attenzione sul vigneto perchè l’obiettivo principale è arrivare ad avere uve sane che entrano in cantina e allo stesso tempo qualitativamente corrette per la trasformazione. Il metodo applicato è stato molto importante perchè ha affiancato al metodo tradizionale di rilevamento della acidità e degli zuccheri anche un discorso di maturità fenolica in senso lato.
Come viene applicato questo metodo
La cosa interessante che ai risultati dell’analisi di laboratorio della maturità fenolica si affianca sempre una analisi degustativa. Noi cominciamo a fare analisi di maturità fenolica a metà agosto procediamo una volta a settimana per tutto il vigneto, finché i parametri non raggiungono valori accettabili. A quel punto arriva il prof. Glories e si va in vigna e si assaggia l’uva. Il confronto tra analisi organolettica delle uve e analisi di laboratorio consente di elaborare il programma di vendemmia, il programma di vinificazione.
Questo avviene sul singolo vigneto
La tecnica del prof. Glories prevede proprio l’analisi sul singolo vigneto e quindi sul singolo vitigno perchè i tannini dei singoli vitigni sono completamente diversi. Il punto critico della applicazione di questo metodo è proprio quello che riguarda il tannino del vinacciolo che nel Sangiovese risultava in passato particolarmente aggressivo, oggi si riesce a gestire molto meglio.
In annate calde come le ultime abbiamo avuto il problema opposto con vini forse troppo morbidi.
Nel 2003, che è stata una annata fortemente anomala dal punto di vista della temperatura, la maturazione degli zuccheri era pronta a fine agosto, mentre la maturità fenolica era ben lungi dall’essere pronta.
Esatto, e quest’anno è successa la stessa cosa, zuccheri altissimi ad inizio agosto per fortuna le acidità erano molto alte quindi con questi parametri non si è raccolto con eccessivo anticipo, però appena scesa l’acidità alcune aziende hanno cominciato a raccogliere. Noi con la maturità fenolica ci siamo dati delle tempistiche molto precise e in annate come questa per esempio sono decisioni strategiche perchè consentono di avere una raccolta in tempi ottimali.
L’uva entra in cantina ...
E qui abbiamo fatto una scelta e che ci differenzia dagli altri produttori qui a Montepulciano: l’introduzione del tavolo di scelta che ha rappresentato un grosso passo avanti. Dopo la diraspatrice, noi selezioniamo sul tavolo di scelta gli acini a mano, questa è una attività che facciamo su tutti nostri vini. Abbiamo sei persone in vendemmia dedicate alla selezione degli acini e questo ci consente di seguire la vinificazione e l’estrazione in modo molto più tranquillo e più sereno. Perchè visivamente abbiamo la percezione di ciò che va nella vasca ed abbiamo eliminato ogni acino che non è più che perfetto.
Raccogliete e vinificate separatamente per vigna
Sì, noi manteniamo ogni vigna separata, l’uva viene raccolta e vinificata separatamente ovviamente ogni vigna non corrisponde esattamente alla capienza di un serbatoio e quindi vengono fatti dei piccoli aggiustamenti per fare in modo che non rimangano dei serbatoi scolmi, ma il concetto è di lavorare separatamente il prodotto di ogni vigna. E questo fino alla svinatura. Quando sviniamo abbiamo già grosso delle formule di taglio tra i vigneti che vanno a comporre il Vino Nobile di Montepulciano, fatta eccezione per il Vigna Alfieri che rimane separato, è il nostro cru. Però la nostra formula è di lavorare su vigneti e sempre su piccoli lotti. Noi lavoriamo su masse di al massimo 80 ettolitri.
Una ricerca costante della qualità ...
Noi siamo certificati per la qualità secondo il sistema ISO 9001 e siamo una delle poche piccole aziende ad avere una certificazione di questo tipo. E’ una certificazione di processo e che per una azienda di piccole dimensioni è un paradosso. Il vantaggio delle piccole aziende è la flessibilità e invece noi ci siamo imposti delle procedure per garantire degli standard di qualità per tutte quelle che sono le procedure di produzione. E con questo abbiamo completato il quadro della qualità: quella di prodotto è assicurata dalla DOC e dalla DOCG, quella di processo ce la siamo fatta riconoscere dare da fuori.
Tenuta Valdipiatta
Via della Ciarliana, 25/A
Montepulciano (Siena)
Telefono: (+39) 0578 757930
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