Una arancia quella di Ribera che indossa un nome particolare Washington Navel che ne ricorda da un lato (Washington) il nome della città dove il frutto, proveniente da un Monastero del Brasile, fu studiato per la prima volta all' inizio dell' 800, e dall’altro (Navel, ombelico) per quella specie di piccolo e rudimentale ombelico collocato nella parte bassa del frutto. All’interno cresce, come un piccolo gemello, una seconda arancia in uno spazio molto ristretto.
Il frutto, privo di semi, presenta tessitura media, gusto gradevolissimo e bassissima acidità.
Nella fantasia contadina, che tra la popolazione rurale diventa cultura, la storia sfuma nella leggenda perchè questa sa regalare una diversa emozione. Quella fantasia parla di un monaco venuto dall’America, che innamorato di questo prodotto, aveva portato con sè una piantina. Piantina che fu trapiantata nella vallata del Verdura, in zona Poggio Diana, che è oggi il luogo di produzione, la culla.
Le arance di Ribera vengono commercializzate con il marchio del Consorzio di tutela Riberella.
In cucina viene impiegata per la preparazione di dolci e insalate da servire come antipasto o contorno per arrosti. La buccia secca o candita è utilizzata in pasticceria.
A Ribera suggeriscono un dolce e un salato per gustare a pieno la bontà delle proprie arance. Per il dolce: una fetta di arancia, una fragolina di Ribera, della granella di pistacchio e un filo di miele di zagara; per il salato: una insalata di arance, cipollotto fresco, acciughe e olive nere.
Ma le bionde arance vengono utilizzate anche per un prodotto di eccellenza: le marmellate. Gianfranco Falletta ne ha fatto un’arte. Nel suo piccolo laboratorio di trasformazione artigianale, sito in pieno centro storico di Ribera, racconta la storia del territorio attraverso le sue marmellate di arancia. Le realizza in maniera completamente manuale e artigianale, seguendo rigorosamente le indicazioni dettate dalle antiche ricette delle nonne, con l’utilizzo delle migliori arance di Ribera
Le arance di Ribera
Ribera è una città la cui economia ruota principalmente intorno alla produzione di arance. Cinquemila ettari di agrumeti ne sono la testimonianza.